GALLERIA - FORZE ARMATE ITALIANE     
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                                                           * IL RISORGIMENTO ITALIANO *
       

                                        *      IL  REGNO D'ITALIA   *

 

   Il 18 febbraio 1861 a Torino si riunì il primo Parlamento Italiano in quanto era espressione di tutta l’Italia. Il 14 marzo 1861 fu dichiarato ufficialmente il Regno d’Italia e come Re, Vittorio Emanuele II. Seguì il decreto del 17 marzo 1861. Cavour pronunciò un accorato discorso alla camera e dichiarò che l’Unità d’Italia sarebbe stata veramente completa solo quando Roma ne fosse divenuta capitale.

 Cavour morì il 6 giugno 1861 e subentrò Giuseppe Rattazzi al governo. Garibaldi lasciò Caprera e sbarcò a Palermo per raccogliere volontari. Poi giunto in Calabria, puntò verso Roma. Napoleone III non poteva acconsentire e allora le truppe piemontesi fermarono Garibaldi il 29 agosto 1862 ad Aspromonte dove avvennero dei conflitti a fuoco che ferirono anche Garibaldi. Garibaldi arrestato e liberato con un’amnistia, tornò a Caprera. Rattazzi si dimise e subentrò Minghetti. Nel 1864 Minghetti con Napoleone III firmò la “ Convenzione di Settembre “ che stabiliva il ritiro delle truppe francesi da Roma con l’impegno dello stato italiano di non attaccare lo Stato Pontificio, mentre la Capitale d’Italia sarebbe stata Firenze. Il trasferimento della capitale fece scoppiare una rivolta violenta a Torino mentre Pio IX non mostrava alcuna apertura allo stato italiano.

 

RIS 014.JPG    Artista Bossoli - Museo Nazionale Risorgimento Torino   

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   LA TERZA GUERRA D'INDIPENDENZA

La Prussia di Bismarck mirava sempre all’unificazione della Germania ma vi erano dei ducati da inglobare che erano sotto il controllo austriaco come l’Holstein. Bismarck strinse un’alleanza con l’Italia una volta che si era assicurata la neutralità della Francia che non si sarebbe opposta alla cessione di Venezia all’Italia. La Prussia invase l’Holstein e il 18 giugno 1866 dichiarò guerra all’Austria. L’Austria promise Venezia a Napoleone III in cambio della sua neutralità e dovette combattere su due fronti : Italia ed Europa centrale. La Prussia sconfisse in maniera netta e rapida gli austriaci. L'Italia aveva dichiarato guerra all'Austria il 19 giugno e suddivise il grosso delle sue forze sotto il comando di Cialdini che procedeva sul basso Po, mentre sotto Lamarmora quelle sul Mincio.Gli austriaci vinsero Lamarmora a Custoza il 29 giugno e Cialdini ripiegò su Modena. L’esercito italiano aveva ripiegato per coordinare una controffensiva mentre la marina militare subì, vicino Lissa, una pesante sconfitta il 29

                                                      Custozza1866b.JPG

luglio perdendo la corazzata Re d’Italia, e la Palestro. Invece Garibaldi con i suoi volontari riportò una brillante vittoria a Bezzecca il 21 luglio e si diresse verso Trento. I prussiani potevano anche arrivare a Vienna ma Bismarck non voleva la fine dell’impero Austro – Ungarico degli Absburgo per varie ragioni. I prussiani firmarono l’armistizio il 26 luglio a Nikolsburg seguita dalla pace di Praga il 29 agosto 1866. L’Italia firmò l’armistizio di Cormous il 12 agosto e dovette fermare Garibaldi sul trentino. Garibaldi ubbidì il 9 agosto a malincuore dovendo rinunciare di nuovo a Trento. La pace tra Italia e Austria fu firmata il 3 ottobre 1866 a Vienna con la cessione del Veneto all’Italia mentre Venezia veniva data a Napoleone III che la consegnò all’Italia.

  

              RIS 033.JPG       Battaglia di Bezzecca  11 agosto 1866

 

                               Art. Ronchi Cacciatori delle Alpi.JPG

                                                * 1870 - PRESA DI ROMA *

                                      ROMA CAPITALE D'ITALIA     

Nel 1867 ritornò al potere Rattazzi e Garibaldi riprovò a liberare Roma con i garibaldini muovendosi dalla Toscana. Venne di nuovo fermato e confinato a Caprera perché Napoleone III non acconsentiva ancora e mai lo farà. Garibaldi fuggì da Caprera e si rimise alla testa delle sue camicie rosse per andare a Roma al grido di battaglia : Roma o morte ! A Roma altri garibaldini guidati dai fratelli Cairoli dovevano innescare una rivoluzione ma furono quasi tutti uccisi dai soldati pontifici a Villa Glori. Garibaldi vinse a Monterotondo vicino Roma, ma a Mentana il 3 novembre 1867 fu sconfitto dalla guarnigione francese e dalle truppe papali. Le ragioni di questa sconfitta sono molteplici ma sicuramente l’armamentario francese era superiore grazie anche ai nuovi fucili classepots. Garibaldi fu arrestato, rinchiuso in fortezza ed infine rispedito a Caprera.

La Prussia si stava potenziando negli armamenti ed i rapporti con la Francia non erano più buoni. Il 19 luglio 1870 la Francia fece il grande errore di dichiarare guerra alla Prussia che era già pronta. L’Austria preferì rimanere neutrale e la Prussia potè avere la meglio nel conflitto. Il 4 settembre 1870 i francesi avevano proclamato la caduta dell’impero e la nascita della repubblica.

In Italia la guarnigione francese romana era stata richiamata e il 20 settembre 1870 le truppe italiane comandate dal generale Cadorna entrarono a Roma ponendo fine allo Stato Pontificio e al potere temporale del Papa. Il 20 ottobre il plebiscito di annessione. Il 7 ottobre Garibaldi, per aiutare la Repubblica Francese, sbarcò a Marsiglia e con i suoi volontari liberò Digione dai prussiani il 23 gennaio 1871. Il 28 gennaio 1871 la Francia si arrese firmando l’armistizio. Nell’agosto 1871 Roma ufficialmente diventò Capitale d’Italia. Molte delle ragioni della scelta di Roma capitale erano, oltre quelle geografiche e storiche, quelle di poter controllare l’ex Stato Pontificio. Almeno questa era una buona scusa per far accettare ai torinesi il trasferimento della capitale. In realtà le motivazioni per la scelta di Roma capitale erano molto più complesse. Nel 1872 morì Mazzini mentre Re Vittorio Emanuele II morì nel 1878 e gli succedette Re Umberto I.

 

        RIS 027.JPG  Art.Pagliari - Breccia di Porta Pia

 

                     RIS 028.JPG    Breccia di Porta Pia - 20 settembre 1870

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